mercoledì 8 ottobre 2008

Bernadette il musical di Graziano Galàtone

Bernadette il miracolo di Lourdes
Opera in due atti di Graziano Galàtone
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LA STORIA
E’ un giovedì di febbraio del 1858. Nei pressi di Lourdes, un paesino ai piedi dei Pirenei, Bernadette Soubirous cammina in compagnia di una sorella e di un’amica sulle sponde del fiume Gave, nei pressi della grotta Massebielle. Raccolgono legna ed ossa secche. Mentre cerca di attraversare il ruscello, Bernadette rimane sola; un rumore le fa alzare il capo verso la Grotta. Lì vede una signora vestita di bianco, che indossa un velo e una cintura bianca e porta una rosa gialla su ogni piede, questa tiene fra mani un rosario. A quei tempi Bernadette ha poco più di quattordici anni e nonostante possiede un’educazione elementare ed è ignara delle grandi dottrine religiose, accetta di farsi il segno della croce e di pregare con la Signora che non parla; terminata la preghiera, scompare.
Nei giorni successivi i genitori impediscono ripetutamente alla ragazza di tornare alla grotta, fino a che non cedono di fronte alle sue ripetute insistenze. Bernadette rivede la Signora il giovedì successivo e la domenica 18 febbraio. Bernadette questa volta fa una richiesta alla Signora: scrivere il suo nome su un foglio di carta. La Signora le parla, rispondendo: “Non è necessario. Non ti prometto di renderti felice in questo mondo ma nell’altro. Puoi avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?”.


Bernadette accoglie la richiesta e torna più volte alla grotta e dal 21 febbraio è accompagnata da un centinaio di persone. La Signora però si rivela soltanto a lei. Mercoledì 24 febbraio la signora lascia un messaggio a Bernadette: “Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Bacerete la terra in espiazione per i peccatori!”. Il giorno successivo alla grotta sono presenti trecento persone. Bernadette spiega loro che la Signora le ha chiesto di bere acqua dalla fonte. Ma non ci sono sorgenti d’acqua conosciute nei dintorni, solo un terreno duro e arido. Bernadette suppone allora che la Signora volesse indicarle qualche sorgente sotterranea e inizia a scavare senza che accada nulla . Solo il giorno dopo l’acqua comincia a fluire e Bernadette riesce a bere. La Signora le chiede anche di mangiare delle erbe amare che si trovano nei pressi della fontana. La giovane non si tira indietro e dinanzi alla folla stupefatta che l’accusa di essere pazza, risponde: “E’ per i peccatori!”.
Ormai la folla cresce ogni giorno di più. Il 28 febbraio, alla presenza di più di duemila persone, Bernadette, in estasi, prega, bacia la terra e cammina in ginocchio fino alla Grotta. Lunedì primo marzo 1858 avviene il primo miracolo. La mattina, una folla di millecinquecento persone, tra le quali, per la prima volta un sacerdote, accompagna Bernadette. Nella notte, una donna, Caterina Latapie di Loubajac, recatasi alla Grotta, immerge nell’acqua della fonte il braccio slogato, che ritrova la sua mobilità. Il giorno seguente la Signora dice a Bernadette: “Dite ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella!”. Ma il sacerdote Dominique Peyramale, parroco di Lourdes, scettico, burbero e poco incline a credere ad apparizioni miracolose, impone le sue condizioni. Vuole prima sapere il nome della Signora e successivamente richiede una prova: veder fiorire un roseto nella Grotta in pieno inverno. Nei venti giorni seguenti la Signora non appare più a Bernadette fin che giovedì 25 marzo le parla in dialetto occitano, la sola lingua che la ragazza comprende, rivelando il suo nome: “Que soy era immaculada councepciou”. La Signora si presenta a Bernadette come l’Immacolata Concezione, due parole che la giovane non comprende. Per lei non hanno senso. Ne hanno invece per la Chiesa che da soli quattro anni ne aveva fatto un dogma atto ad indicare la Vergine Maria, unica ad essere concepita senza il peccato originale. Bernadette non poteva conoscere quest’espressione né sapere chi indicava. Custodisce la frase della Signora come un prezioso segreto da rivelare al sacerdote, che all’ascolto ne rimane altamente turbato.
Bernadette sente il misterioso appello che la invitava alla grotta per l’ultima volta il 16 luglio. L’ingresso della Grotta è chiuso da un’inferriata così, recandosi dall’altro lato del fiume, Bernadette rivede di nuovo, per l’ultima volta, la Signora. “Mi sembrava di essere dinnanzi alla grotta, alla stessa distanza dalle altre volte, io vedevo soltanto la vergine, non l’ho mai vista così bella”. Bernadette, giovane semplice, senza istruzione, con il suo semplice cuore è stata in grado di accogliere il messaggio di fede della Signora di Lourdes. È ora la santa protettrice degli ammalati e patrona di Lourdes.




LA NASCITA DEL MUSICAL
Il progetto nasce da un momento di riflessione dell’ideatore Graziano Galàtone, che dopo aver calcato le scene più importanti del Musical internazionale, da Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante alla Tosca di Lucio Dalla, si è lasciato travolgere dalla semplicità di Bernardette. Lo stesso Graziano Galàtone, insieme ad altri due coautori dell’opera, Gino Gentilesca e Giuseppe Di Gioia, hanno dato vita non ad un personaggio romanzesco dalla vita avventurosa, ma tutt’altro: “Bernadette” una giovane, povera e malata, ma molto più grande di qualsiasi eroe della finzione. La sua forza è la sua semplicità, la sua grandezza è tutta nel suo cuore, che ingenuo e puro, le ha permesso di accogliere il mistero della fede che la sua Signora le ha consegnato. La Signora, con il suo abito bianco, la Vergine Maria o meglio l’Immacolata Concezione, è apparsa proprio a lei, che non aveva istruzione, né conosceva le dottrine del catechismo. Ma il suo cuore aveva quella semplicità che regala un fortissimo sentimento religioso. La sua religiosità invita a darsi agli altri, a donare quanto si ha ai meno fortunati. Questo è il messaggio che il musical dovrebbe lasciare agli spettatori di ogni età. Ma è un messaggio rivolto in special modo ai giovani. La musica, arte sublime, arriva direttamente ai cuori di chi l’ascolta. È strumento privilegiato per consegnare ai ragazzi un messaggio positivo di semplicità e altruismo. Con le parole e i suoni si vuole proporre un atteggiamento positivo e propositivo: aiutare gli altri, soprattutto i meno fortunati, gli ammalati, i deboli, perché è nello sguardo degli altri che si può trovare la felicità. Quale strumento migliore dell’arte per comunicare questo messaggio. Lo stesso Papa Giovanni Paolo II affermava che “Dio si è ispirato all’arte”. L’arte esprime l’anima di ciascun uomo. I primi cristiani si rivolgevano al loro Dio con inni sacri accompagnati dalla musica. E quelle parole commuovevano e portavano alla conversione. Oggi l’arte della musica può ancora commuovere e convertire. Spingere a vivere rivolgendo il proprio cuore verso Dio e i proprio fratelli.

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2 commenti:

Tiziana Paci ha detto...

Vorrei informazioni sul musical e sapere se ci sono versioni italiane da allestire con basi musicali etc

kymera78 ha detto...

Il musical è un'opera italiana di Graziano Galàtone in collaborazione con altri artisti e musical emotion, che ha debuttato a Roma a dicembre...speriamo che in futuro ci possa essere un vero e proprio tour