sabato 20 settembre 2008

Anna Karenina

Leggendo la storia di Anna mi viene da pensare che anche se cerchi a lungo la felicità, anche quando credi di averla trovata...nulla è come vorresti...perchè ti chiedi se sei veramente felice e mille dubbi di annebbiano la mente...fino alla "follia", alla gelosia a gesti estremi...
Chi sa se Anna sarebbe tornata indietro per cambiare la sua storia...per evitare quell'uomo che all'inizio ha amato e poi disprezzato perchè la causa della sua rovina...
Un romanzo magnifico...anche se triste...




Anna Karenina
Lev Tolstoj

Note di Copertina
A questo romanzo, pubblicato nel 1873-1877, Tolstòj aveva pensato fin dal 1870 e l'idea gli si era venuta chiarendo e determinando quasi inconsapevolmente mentre altri interessi prevalevano nel suo spirito: mentre, soprattutto, maturava in lui quella profonda crisi che doveva concludersi solo con la sua morte nella sperduta stazione di Astapovo. Anna Karénina è la storia della passione disordinata di una signora dell'aristocrazia russa che, fuggita all'estero con l'amante, non trova la serenità dello spirito nella nuova condizione, e finisce tragicamente i suoi giorni con il suicidio. Ma attorno a questo nucleo si dispongono altre figure e altre vicende, tra cui l'amore felice di Lévin e di Kitty, alternativa e soluzione necessaria al problema morale che agitava allora l'anima di Tolstòj. Il libro è dominato da un senso religioso dell'esistenza, dal disprezzo dell'autore per la falsità, la vanità della vita vissuta fino allora e dalla sua perenne aspirazione alla purezza, adombrata nelle parole con le quali il libro si chiude: "Eppure pregherò. Eppure d'ora in poi la mia vita non sarà insensata come prima, ma avrà un vero significato, quello che le verrà dal bene di cui io farò la sua base".

Dall'anticipazione:
Anna Karenina è la storia della passione disordinata di una signora dell'aristocrazia russa che, fuggita all'estero con l'amante, non trova la serenità dello spirito nella nuova condizione, e finisce tragicamente i suoi giorni con il suicidio. Ma attorno a questo nucleo si dispongono altre figure e altre vicende, tra cui l'amore felice di Lévin e di Kitty, alternativa e soluzione necessaria al problema morale che agitava allora l'anima di Tolstòj. Il libro è dominato da un senso religioso dell'esistenza, dal disprezzo dell'autore per la falsità, la vanità della vita vissuta fino allora e dalla sua perenne aspirazione alla purezza, adombrata nelle parole con le quali il libro si chiude: "Eppure pregherò. Eppure d'ora in poi la mia vita non sarà insensata come prima, ma avrà un vero significato, quello che le verrà dal bene di cui io farò la sua base".
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Prossima lettura : A colazione da Starbucks

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